P.A.M.
Pesca A Mosca, un modo di concepire e vivere uno sport bellissimo, completo, sempre nuovo, che sta conquistando molti pescatori.
Questi nuovi frequentatori di fiumi e torrenti, high-tech da capo a piedi, addobbati con tutte le recenti proposte innovative che il mercato propone, paladini delle tecniche più spinte di lancio, padroni di accademiche teorie e di materiali sofisticati, che si riducono a produrre ripetitivi e compassati lanci, gomito a gomito in comode pools per allamare trote finte con pinne-monche ed a caro prezzo. Un quadro questo che purtroppo esula dalla poesia di un anziano pescatore, Angiolino, che con la semplicità, i gesti misurati, il rispetto per il fiume ed i suoi abitanti, molti anni or sono in un pomeriggio estivo lungo le rive di un Trebbia bellissimo e magicamente solo nostro, contornato dal verde di sempre del bosco, come un paziente nonno ha fatto scoprire a Francesco ed a me il meraviglioso mondo della PAM. Ricordi piacevoli si rincorrono pensando a questa passione che mi ha regalato momenti di assoluta tranquillità, relax o eccitazione, ma anche fatica, disagio e delusione, comunque ci sono come in tutte le poesie delle sfumature nascoste che dobbiamo cogliere e fare nostre: il rumore del fiume, l’occhio che spazia cercando il raschio promettente, l’aroma del sigaro associato al sentore di anguria che l’ultimo Temolo ti ha lasciato sulla mano, lo scambio di vedute con il tuo compagno durante il ritorno, il lasciare scivolare un bel pesce dalle mani con l’adrenalina che sfuma insieme a lui, la sensazione sempre nuova dell’acqua che ti scivola accanto al corpo e inconsciamente ti richiama quasi a soddisfare una necessità indefinita. La consapevolezza di un amore per qualcosa che risponde alla pazienza, alla riflessione, all’intuito e che ti pone nella condizione di assaporare tutto più lentamente senza frenesia, in modo maturo come l’amore nelle stagioni della vita. Magia di un amo che con poche piume e non poca difficoltà, tanta presunzione di efficacia non sempre veritiera, crea un piccolo inganno che stupisce il pescatore per la sua verosimiglianza tanto da indurre i pesci a cadere nel tranello. Altrettanto magico sembra quel movimento così scontato quanto complesso in tutte le sue possibili applicazioni, tanto da apparire, per chi lo osserva da lontano, una figura che nasce dagli occhi e dalla mente e non una risultante di una forza fisica applicata. P.A.M. – Poesia – Amore - Magia, un diverso modo di interpretare una sigla fredda, scontata, che sempre più frequentemente riempie la bocca di sedicenti pescatori snob, che vantano esperienze esotiche e trofei frutto della farina dell’altrui sacco. Questi PAM sono come quei Temoli che non ne vogliono sapere di degnare di uno sguardo qualsiasi mosca, non mi intrigano e passo nel raschio più a valle con le mie tre “Angioline” che mi hanno sempre aiutato da quel lontano pomeriggio senza mai deludermi. Volete sapere in che ordine le dispongo sul mio finale? La prima Poes… la seconda Amor… ed infine Magia. |